TRILOGIA INUIT - La voce delle maschere* (episodio 1)

"E pensare che ogni volta che facciamo un voto per loro, facciamo tacere in noi questo grido 'né dei né padroni'." Sala del Museo Etnografico di Ginevra. Passeggiavo sognando a occhi aperti. E canticchiavo quella vecchia canzone di Renaud. Ero stanco. Venivo da Roma e stavo aspettando di ripartire per Parigi. Questa volta non sapevo veramente cosa ero venuto a cercare al museo...

All’improvviso delle voci fuoriuscirono dai miei pensieri attirando la mia attenzione... No, non era una voce interna ma dei respiri provenienti dall’esterno. Assomigliavano a dei versi ritmici. Forse dei canti? Strano! Ancora più strano, sembrava che la temperatura si raffreddasse mentre mi avvicinavo a quelle voci. I miei capelli si rizzarono bruscamente. Maschere... Erano le maschere...

- Oh, qualcuno curioso! Esclamò una maschera. La sua faccia era deforme: aveva la bocca storta e gli occhi sporgenti...

- Ciao! Ho sentito delle voci, così mi sono avvicinato... Cosa state cantando?

- Si tratta di un gioco vocale, chiamato anche il canto della gola! Mi rispose un'altra maschera. Aveva uno chignon e una voce da donna. Il primo che smette di vocalizzare e si ferma è perduto. Questo gioco è praticato dagli Inuit del Quebec. Nella loro tradizione, permetteva alle donne di divertirsi quando gli uomini andavano a caccia. Anche noi lo facciamo ma per passare il tempo!

- Ah... E di dove siete?

- Della Groenlandia! Di Ammassalik, per essere precisi.

- Ma ci troviamo molto meglio qui dentro...  Aggiunse una terza maschera dalle grandi narici.

- Stai scherzando!? Non dovremmo essere qui, dobbiamo essere con la nostra gente, con il popolo Inuit. Siamo sacri per loro, ci utilizzano nei rituali, ribatté la maschera con lo chignon.

- Sì, va bene ma tu ti ricordi di questi rituali? Per quale scopo venivano celebrati? Chiese la maschera dalle grandi narici.

- Uh... no...

- Nemmeno io ricordo niente... Disse la maschera deforme.

- Questo è normale, sei la più giovane.

- Io non so perché... Ma so che hanno bisogno di noi! Insistette la maschera con lo chignon.

- No, è meglio qui al caldo!

- Non credo che esista di meglio del tuo popolo!

- Mia nonna una volta mi disse che ci avrebbero potuto bruciare o abbandonare nella tundra al termine della cerimonia... Che fine abietta! Si lamentava la maschera deforme.

- No, al contrario, io trovo che sia una fine nobile... Morire per una giusta causa, disse la maschera con lo chignon.

- Ma di che buona causa stai parlando? Imperversò la maschera con le grandi narici. Gli Inuit ci hanno sempre usato solo per intrattenere le riunioni della comunità, niente di più! Si tratta di oggetti di teatro, giochi!

- Sì, ma ehi, trovo triste che abbiamo dimenticato la nostra funzione sacra... Abbiamo perso la memoria delle nostre origini!

- Come è successi? Chiesi.

- Sicuramente la cristianizzazione del tardo XIX secolo pose fine a certe pratiche .. Mi rispose la maschera deforme.

- No, è il museo che ci ha fatto dimenticare tutto! In ogni caso, oggetti sacri o di rappresentanza, sarebbe meglio stare in Groenlandia, disse la maschera con lo chignon.

- Nessuna maschera se ne ricorda?? Chiesi, sorpreso.

- Non lo so... forse.... Se vuoi saperlo, interroga la maschera della Luna che si trova al Museo Quai Branly di Parigi. Lei di sicuro si ricorda, è molto potente.

E ripresero a cantare... ops, giocare!

Che strano incontro! Questa discussione mi ha fatto molto pensare. Non mi ero mai chiesto quali potrebbero essere le conseguenze dell’ammissione delle opere in un museo fuori dal loro contesto d'uso... Oggi queste maschere non si ricordano più il perché esse furono realizzate... Eppure ancora sanno da dove vengono. E se altre maschere hanno dimenticato totalmente le loro radici? Questo sarebbe mostruoso! Ho partecipato in definitiva a un dibattito sui danni collaterali causati dai musei... Danni sia alle opere che ai popoli! Quali erano questi famosi rituali? Decisi di andare al museo Quai Branly a Parigi, al mio ritorno.

Émile, il topo del Patrimonio

 
Per saperne di più sui musei e gli Inuit della Groenlandia (in francese):
 
Per saperne di più sul Canto della Gola (in francese) :
 
Immagine:
Maschere, Angmagssalik, Groenlandia, legno, Inuit © Museo d'Etnografia di Ginevra
 
* Rerenza bibliografica: Claude Lévi-Strauss, La voie des masques, Pocket, 2004 (première édition: 1975, éditions Skira)
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