Passione barocca: quel malizioso di un Bernini!

Ecco sopaggiunta l’estate...Avevo previsto di recarmi nel sud dell’Italia per vedere alcuni amici e passare qualche giorno di vacanza. E siccome sarei passato per Roma, pensai di fermarmi per visitare la capitale italiana. Volevo soprattutto scoprire i capolavori del Rinascimento e del Barocco italiano. Che meraviglie! Trepidavo di gioia all'idea di vedere le sculture del Bernini, famoso artista barocco del XVII secolo, celebre per le sue figure dinamiche, scolpite nel loro attimo. Mi ero quindi recato a Villa Borghese, dove si trovano le principali opere di questo scultore.
 
Aspettavo pazientemente nel giardino della villa la chiusura della galleria alle 19:30. Quando fui dentro, sentii un certo chiacchericcio nelle sale. Perbacco! C'erano ancora  dei visitatori? No. Non vidi nessuno. Eppure sentivo bassi ma chiari mormorii, risate, lacrime e gemiti... Un attimo, sentii addirittura il vento soffiare, mentre ero dentro! Tuttavia, davanti a me, nulla si muoveva...
 
Mi dico che il movimento nel quale Bernini aveva voluto immergere i suoi soggetti traspariva non solo agli occhi, ma anche all'orecchio...Improvvisamente, sentii una voce nettamente più forte provenire dalla mia destra. Lì, una scultura si muoveva .. anche con foga! Una donna lottava con rabbia tra le braccia di un uomo dalla muscolatura atletica.
- Ma lasciatemi andare! L'estate è in arrivo, devo andare a trovare mia madre!
- No, tu resti qui per una volta! Sai cosa vuol dire star lontano da te per sei mesi ?? Una tortura!
- Se non ritorni sulla terra, gli uomini moriranno di fame! Dai, lasciami andare!
- Se ti lascio andare, torni però? Tornerai?...
- Certo, come sempre! Ti ricordo che io sono la tua regina...
Ritornata più addolcita, si chinò a baciare l'uomo, quando, della polvere finì sul mio naso e mi fece starnutire. La coppia allora si voltò verso di me.
- È possibile stare un pò  tranquilli!? Si lamentò l'uomo.
- Sii gentile! Ribatté la donna.
- Mi dispiace, non volevo disturbarvi...Sto solo visitando la galleria...
Mi sentivo in imbarazzo.
- Ma non è chiusa a quest’ora?
- Si, esatto...
- Un visitatore! Caro, lo dobbiamo onorare! Bisogna presentarsi!
L'uomo si scusò.
- Ecco Ade, dio degli inferi, io sono Proserpina, sua moglie... Sei fortunato a trovarmi ancora qui, dovrei essere già andata via!
- Dove? Chiesi.
- A trascorrere l'estate con mia madre sul monte Olimpo. Mia madre, Demetra, dea dell'agricoltura e del raccolto fu così triste quando Ade mi rapì per diventare sua moglie, che una terribile carestia si abbatté sugli uomini. La terra divenne sterile, nessuna pianta cresceva più... Non potevo tornare da lei, ero una prigioniera (percepii tristezza nella sua voce). Per evitare la fine degli uomini, Zeus, il capo degli dei, ci propose un accordo: avrei potuto trascorrere sei mesi all'anno con mia madre e sei mesi con Ade. È così che nacquero le stagioni. Quando sono con mia madre, il sole splende e la terra è fertile, perché lei è felice; quando sono negli inferi, scende il  freddo e la terra diventa sterile perché mia madre è triste.
- Tu parli come se fosse una tortura stare con me! Eppure tu mi hai detto che mi amavi...
 
E prese la dea tra le braccia e la baciò appassionatamente.
Non si accorsero che me ne ero filato via. Avendo compreso (e anche sentito!) le intenzioni del Bernini - trascrivere nella pietra gli ardori e le passioni umane - preferii lasciarli alla loro intimità.
Emile, il topo del Patrimonio
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