Crash test al Museo del Louvre: nasce il tour sharing

E se vi dicessimo che GUIDO è entrato nel più famoso museo del Mondo per muovere i suoi primi passi? Forse per tanti sarà stato un giorno come un altro ma per noi, giovedì 12 agosto 2015 rimarrà negli annali. Cosa è successo quel giorno? E perchè è una buona notizia per tutti gli appassionati di beni culturali e non solo?

Facciamo qualche passo indietro. Domenica 2 agosto la piattaforma www.iloveguido.com è messa online al termine di un hackathon di 48 ore. Caffelatte e focaccia sono il premio di uno sforzo e di un sogno rincorso per un anno tra il golfo di Genova e il canale Saint Denis. Non resta che cominciare a testare il nuovo servizio di cui abbiamo già detto delle sue mitiche origini.

La comunità GUIDO nasce nel novembre 2014, riunendosi puntualmente per discutere sull’evoluzione del progetto tour sharing in un continuo scambio costruttivo tra guide abilitate, operatori museali e il team GUIDO. Tra i sostenitori più convinti c’è Christelle, guida abilitata specializzata nelle belle arti. È la sua visita guidata sulla pittura francese all’interno del più grande museo di Francia a prestarsi per questa prima assoluta. A GUIDO non poteva capitar miglior battesimo.

Per creare questo tour, Christelle ha semplicemente compilato un formulario direttamente dalla piattaforma www.iloveguido.com, cliccando sul tab 'Sono una guida. Conduco un tour'.

Sulle tracce della pittura francese al museo del Louvre! è il titolo della visita guidata scelto messa a programma sul calendario di GUIDO per le 19h del 12 agosto alla maniera di un intrigante giallo da risovere. Oltre al titolo Christelle riassumeva così il suo tour con un twitt:

"I capolavori della pittura francese ci aspettano. Andiamo, vi porto alla scoperta di tutti questi tesori!"

Inoltre, una serie di domande solleticavano la curiosità dei potenziali avventori e abbozzavano il percorso della visita. Perchè due donne sono dipinte nude dentro una vasca? Secondo la leggenda come fu creata la Roma antica? Perchè esaltare la virtù rappresentando il vizio? Come una donna di strada è diventata il simbolo della Repubblica Francese? Ai suoi futuri visitatori Christelle domandava uno spirito critico, un senso dell’osservazione e tanta curiosità. Perché? Perchè nel suo ‘giallo’ gli errori storici e i clichè avrebbero  ostacolato il suo messaggio.

Bisognava trovare ora una BANDA di 5 persone perchè la visita potesse avere luogo secondo le regole di GUIDO. L’informazione fu diffusa sui canali social di GUIDO settantadue ore prima dell’ora x. Il primo a recarsi su www.iloveguido.com e a trovare la visita guidata proposta da Christelle attraverso la funzione Trova su Parigi e a premere  Partecipo fu Marco, italiano, musicista 33 enne, parigino d’adozione. La sua motivazione? Portare la sua compagna Juliette, di passaggio nella capitale, in un museo che le ricordava la sua infanzia. A questo duo si aggiunse presto anche lo scrivente con l’intento di testare di prima persona quella che fino a poco tempo fa era solo un’idea a lungo coltivata. Le ore passavano e il giorno della visita si avvicinava. Un’appassionata giovane fanciulla interruppe questa attesa. Il suo nome è Jade. Lavora in una banca e nel tempo libero ama scoprire i tesori nascosti della sua città e incontrare nuova gente. Anche lei come Marco riuscì dopo un problema tecnico prontamente riparato a prenotare facilmente la sua partecipazione con pochi clicks. Occorreva però un’altra persona affinché il gruppo si completasse. Come in una jazz band avevamo il contrabbasso riflessivo (Marco), un clarinetto vivace (Jade), una chitarra armoniosa (Juliette) e un sassofono improvvisato (lo scrivente). Ci mancava uno alla batteria che potesse dare il tempo alla visita con domande impertinenti e regolari. Eccolo! A qualche ora dal gong, esattamente dodici ora prima dell’orario fissato, riceviamo l’iscrizione di Fréderic, tedesco atipico, stagista al Ministero della Giustizia. Una notifica di conferma via email e sms è inviata a tutta la Banda con indicato il luogo esatto di ritrovo.

19h10. Tutta la banda è riunita attorno al pilone centrale sotto la famosa Piramide di vetro. Un briefing di Christelle ci introduce alla ‘corsa’: un ‘giro di pista’ a ritmo sostenuto attorno alla pittura francese. La domanda chiave a cui la guida ci invita a riflettere è: “Perchè sono [i quadri che passeremo in rassegna, ndr] considerati dei capolavori?” Pronti, via. La “collina della conoscenza” ci aspetta.

19h15-20h15. Cosa succede in questo frammezzo? Christelle dà la sensazione improvvisa di essere in totale armonia con il luogo. Per noi, invece, in quel momento il Louvre è un luogo di perdizione e di angoscia. La folla che si attarda prima della chiusura, un’architettura labirintosa, quel profumo stringente di antico nell'aria, il chiacchericcio degli altri visitatori. Inspiriamo profondamente provando a rilassarci. A un tratto Christelle si sente sommersa da uno slancio d'amore, un desiderio di raccontare qualcosa a quella banda di avventori.

“Venite, vi spiego io. Saliamo”. E via, si parte. Incrociamo la Pietà di Villeneuve-lès-Avignon, capolavoro della scuola d’Avignon e comprendiamo la nozione di selfie nel XV secolo. “Attenti... oplà! Toh, il ‘Presunto ritratto di Gabrielle d'Estrées e di sua sorella la duchessa di Villars’ vi mostra come l’erotismo riveli talvolta una grande affettuosità. “AAARGH !” La donna che urla è la moglie di un guerriero sabino, dentro il quadro ‘Il ratto delle Sabine’ di Poussin. Ha un vestito giallo e uno sguardo disperato. Ah, nel ratto di David,invece, la stessa donna cerca di pacificare le due fazioni. Sentite che siamo in due momenti storici diversi?   “Venite, venite…” È un giovinotto che si fa truffare, un personaggio di George de La Tour. Anatomia della moralità. Là, c'è L’incoronazione di Napoleone di Jacque-Louis David, ‘fotografia’ che ci rivela l’ambizione dell’imperatore. Ora passiamo davanti a quel che resta della Medusa, manifesto di un nascente giornalismo d’inchiesta. Ora la tela della La Libertà che guida il popolo di Delacroix, i colori sostituiscono il disegno per esprimere meglio la portata emozionale del dipinto. Ecco siamo davanti a La morte di Sardanapalo, opera scandalosa che riassume in uno spazio privo di prospettiva tutte le passione umane. Io mi fermo qui.

20h20. Il gruppo arriva l traguardo in un crescendo emozionale e temporale.

Qualche numero sulla visita: nove dipinti ammirati, cinque secoli attraversati, tre kilometri percorsi, venticinque domande fatte alla guida, quindici visitatatori-ascoltatori abusivi incontrati sul cammino, nessun caso di narcolessia.

Ore 21. La banda si ristora in un caffé di Place de la Colette. Guido lo chiama il terzo tempo. Quello dove i più socievoli si fermano per libare ‘ne’ lieti calici’.

VERDETTO

Se lo spirito di Guido assomiglierà a questo ’balletto’ tra sacro e profano, pensiamo possa essere un servizio di altissima utilità sociale. Lunga è ancora la strada, tanto il bisogno del vostro aiuto a parlare di noi e di far parte di questa comunità affinchè Guido possa essere più di un sogno di mezza estate.

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